Buon giorno! Con Marzo, e l’arrivo imminente della primavera ho deciso di mettere da parte ogni reticenza nello scrivere. Sì, non sono molto brava, o questo è quello che mi viene detto da sempre. Farò del mio meglio per rendere i miei messaggi comprensibili e soprattutto che siano efficaci e vadano al sodo. Nonostante la mia non bravura, ho notato che ho bisogno di scrivere e di mettere nero su bianco quello che vivo. Resta la libertà che il web offre nello scrivere e anche nel leggere, se si è interessati. E partendo da qui incomincio, entrerò piano nei vostri schermi, se qualcuno ha piacere di leggere, e di farmi sapere come va la lettura, ne sarò felice, altrimenti come con una spugna sulla lavagna cancellate la cronologia. 😉
Come molti sapranno, avendomi conosciuta nella mia pagina FB o quando gestivo il mio negozio o il mio nido, ho 3 bellissimi ragazzi. Come per molti la scuola è fonte di gioie e dolori, però, quando fin dalle elementari sono più i dolori che gioie, allora fatevi squillare un bel campanello di allarme. Io, purtroppo, non l’ho fatto e mi sono fidata della maestra che ha sempre visto il mio bambino, ormai ragazzino, come un monello esuberante, con poca voglia di stare attento e molta di fare confusione. Finalmente, ora in terza media , troppo tardi!, abbiamo avuto una diagnosi di disgrafia. Mi viene da ridere perché il correttore mi ha corretto disgrafia con “disgrazia”, bè in realtà non è un disturbo così evidente, e quindi in correttore potrebbe avere ragione. Se mi fossi accorta in tempo, il nanetto non sarebbe stato martoriato né dalla maestra né da me, che ci mettevo un bel “carico da 20”, come si dice, per evitare di sentire la Signorina Rottermaier, sì perché nella sfortuna, c’è stato anche l’incontro ravvicinato con la durezza e l’intransigenza che lei impersonava alla perfezione.
Quindi oggi, senza dilungarmi troppo, vi chiedo di osservare bene il vostro bimbo, perché i disturbi della dislessia e della discalculia sono facili da notare e quindi è anche semplice correre ai ripari con gli strumenti adatti, ma la disgrazia è quel disturbo che troppe volte non è riconosciuto e un comportamento alle volte non adeguato ne può essere la causa. Non voglio fare una colpa alla maestra, ma alle volte quando un bambino è brillante, intelligente, acuto e poi si perde nelle consegne date, nello scritto, allora una domandina sarebbe il caso di farsela….. Ogni bambino fa quello che può, e quindi sta a noi capire ciò che realmente è fattibile per un bimbo o ciò che non si riesce a raggiungere nonostante gli sforzi!
La frase di Einstein, secondo me, calza a pennello. E ve la ripropongo con un disegno fatto dal fratellino!
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